PA: al centro della «rivoluzione» i lavoratori. Presentata al Cnel, con il presidente Treu e il ministro Brunetta, la Relazione 2021 su livelli e qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni

Una «rivoluzione» che c’è ma ancora non si vede. Presentata oggi al Cnel, in diretta YouTube la “Relazione 2021 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini”, illustrata dal presidente Tiziano Treu. Al centro, finalmente, i lavoratori. «La pandemia ha mostrato in modo drammatico quanto le attività delle amministrazioni pubbliche, a cominciare da quelle legate alla tutela della salute e alle politiche di welfare, dipendano in maniera cruciale dalla qualità dei dipendenti pubblici. Il capitale umano rappresenta il vero nodo critico del Paese, dalla sanità alla tutela dell’ambiente, dal sistema formativo ai servizi sociali. Questa realtà trova conferma nell’implementazione del PNRR che richiede, con urgenza, sostegni mirati di assistenza tecnica alle amministrazioni per le operazioni più complesse di implementazione del piano, quali la preparazione dei bandi per la assegnazione delle opere e dei servizi previsti dalle varie missioni, la progettazione degli interventi diretti e la gestione nel tempo degli investimenti». Un’attività delicata, visto che tali interventi vengono attuati «con forme di partenariato pubblico privato». Necessità di assistenza particolarmente evidenti «per le piccole amministrazioni e i piccoli Comuni, molti dei quali sono privi delle competenze tecniche necessarie», ha affermato Treu. Anche il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha sottolineato quanto il capitale umano sia «al centro della rivoluzione in corso», che vede già approvate alcune riforme «epocali» per la Pa, la scuola e il reclutamento. «La Relazione del Cnel riconosce l’investimento sul capitale umano pubblico avviato con decisione nel 2021 e proseguito nel 2022 con il lancio di un grande piano strategico di formazione per tutti i dipendenti pubblici, che ha a disposizione 2 miliardi di euro fino al 2026 e insiste molto sul potenziamento delle competenze digitali, in collaborazione con le più grandi piattaforme tecnologiche mondiali. Potremmo parlare di un capitale umano in “mutazione strutturale” perché abbiamo sbloccato il turnover e i concorsi, rendendo disponibili 45mila posizioni soltanto nella seconda metà del 2021, perché abbiamo rinnovato i contratti di lavoro, perché abbiamo consentito alle amministrazioni locali di tornare ad assumere e dotarsi di nuovo di tutto il capitale umano di cui hanno bisogno, sia per le attività ordinarie di reclutamento sia per quelle straordinarie necessarie per attuare il Pnrr». «Deve ancora partire l’onda di reclutamenti a termine in funzione degli investimenti del Piano», sottolinea il ministro. «Sono state calcolate più di un milione di unità di lavoro a tempo determinato nell’arco dei prossimi cinque anni legate agli investimenti, a partire da quelli infrastrutturali, di rete, digitali».