Lo riferisce l’ISTAT, sottolineando che si tratta del valore più alto dal 2012

«Ci sono voluti nove anni per recuperare il crollo del benessere soggettivo avvenuto nel 2012». Lo rende noto l’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, diffondendo il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile, «che fornisce un quadro complessivo dei 12 domini in cui è articolato il benessere analizzati nella loro evoluzione nel corso dei due anni di pandemia». Nel 2021, il 46% degli italiani è «molto soddisfatto della propria vita», riferisce l’ISTAT, sottolineando che una fascia d’età in particolare, quella dei giovani tra i 14-19 anni, rappresenta un’eccezione. A cosa dobbiamo questo miglioramento? L’ISTAT sostiene che sono risultati determinanti i «due anni di pandemia». Con lo scoppio dell’emergenza sanitaria, molti italiani hanno iniziato a sentirsi soddisfatti della propria vita, perché non tengono più conto soltanto di ciò che accade a loro stessi, ma lo relativizzano rispetto al contesto, «e in questo caso alla drammaticità degli eventi legati alla diffusione del Covid-19». Si tratta di un fenomeno «riscontrato» anche in altri Paesi, puntualizza il rapporto. Che, poi, scende nel dettaglio e riferisce che la quota di persone che confessano di essere «molto soddisfatte per la propria vita», dando un punteggio compreso tra 8 e 10, è aumentata nel biennio pandemico, passando da 43,2% del 2019 al 44,3% del 2020 e al 46% del 2021. «Con questo incremento si recupera, dopo 9 anni, il picco positivo del 2011, mai più raggiunto dopo il crollo di soddisfazione dovuto alla crisi economica del 2012», aggiunge l’ISTAT. Tra i più giovani (14-19 anni), il livello del 2011 era stato già raggiunto nel 2019. Con l’emergenza sanitaria, però, si registra un «deterioramento significativo della soddisfazione per la vita»: in questa fascia d’età, la percentuale di chi si dichiara soddisfatto è scesa al 52,3% nel 2021, dal 56,9% del 2019. Da notare che la quota dei soddisfatti si mantiene comunque su livelli molto alti. Seppure con una pandemia ancora in corso – nonostante l’allentamento delle misure restrittive, i contagi rimangono numerosi –, gli italiani guardano con ottimismo al futuro: la quota di chi ritiene che la propria situazione migliorerà nei prossimi cinque anni raggiunge il 31,9% nel 2021. Il valore più alto di sempre. E che coinvolge tutte le fasce d’età. Infine, aggiunge l’ISTAT, «ancora più evidente appare la progressiva riduzione di coloro che dichiarano che la propria situazione peggiorerà nei prossimi 5 anni. Il valore minimo è nel 2021, quando si registrano 13,4 punti percentuali in meno rispetto al 2012».