Appello di Capone e Sbarra al presidente del consiglio dei ministri, Draghi

La crescita esponenziale dei prezzi, soprattutto quelli di largo consumo, rende molto problematico il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro, sia quelli scaduti che quelli che andranno in scadenza nei prossimi mesi. Da qui l’appello dei segretari generali di Ugl, Paolo Capone, e Cisl, Luigi Sbarra, al governo: serve una convocazione in tempi rapidi per definire un patto fra le parti sociali e l’esecutivo, fondamentale per dare la spinta decisiva ai rinnovi contrattuali, garantendo in questo modo il potere d’acquisto degli stipendi. Del resto, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, già in occasione della recente audizione sul Documento di economia e finanza, avevano chiesto al Parlamento di intervenire, favorendo magari l’introduzione di alcune misure di carattere fiscale. Che si tratti di un tema centrale, è evidente anche allo stesso governo. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, ha sollevato lui stesso la questione della difesa del potere d’acquisto degli stipendi, cosa del resto evidenziata pure dai partiti che compongono la maggioranza di governo. Nei giorni scorsi, era emersa l’ipotesi di introdurre un taglio del costo del lavoro sul versante dei lavoratori. La somma eventualmente disponibile, un miliardo di euro, però non sembra sufficiente al raggiungimento dell’obiettivo, tenendo conto dell’inflazione superiore al 6%.