I dati della Confcommercio per la Giornata nazionale sulla Legalità

Più di un’impresa su dieci, attiva nel terziario di mercato, percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza, un fenomeno più accentuato nelle grandi città (16,2%) e al Sud (16,6%). L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato (per il 27%), seguito da abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%). Sono alcuni dei numeri emersi dall’analisi “Legalità, ci piace – Usura, abusivismo, illegalità: percezione e costi per le imprese del terziario di mercato”, presentata dalla Confcommercio in occasione della Giornata nazionale sulla Legalità. Secondo lo studio, l’11% degli imprenditori intervistati ha avuto notizia diretta di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività, mentre il 17,7% degli imprenditori è molto preoccupato per il rischio di esposizione a usura e racket. Una paura che risulta più elevata nelle grandi città (con il 22%) e nell’Italia meridionale (19,1%). Ma come bisognerebbe reagire di fronte a episodi di usura e racket? Secondo il 58,4% degli imprenditori la scelta giusta è denunciare alle autorità competenti, mentre il 33,6% ammette di non sapere come comportarsi. Il 6,4% appare invece rassegnato e dichiara di pensare di non poter fare nulla. Altro problema evidenziato è quello del degrado urbano, avvertito da oltre la metà (il 52%) delle imprese delle grandi città, mentre nei centri più piccoli prevalgono i commenti positivi. In generale, il 64,9% delle imprese ha riscontrato fenomeni di degrado nella propria zona di attività e un’impresa su cinque ritiene peggiorato il livello di qualità della vita nell’area in cui opera.