Su base mensile +1,6%, su base annua +22,6%

A febbraio l’Istat ha registrato un aumento delle esportazioni italiane dell’1,6%, un risultato legato sia alle vendite verso l’Unione europea, cresciute dell’1,3%, sia a quelle verso i Paesi extra Ue, per le quali l’Istat indica un +2%. I settori che hanno contribuito maggiormente al risultato mensile sono stati quello dell’energia (+9,4%) – al netto della quale l’export si sarebbe fermato al +1,3% – quello dei beni di consumo non durevoli (+4,4%, contro il +3,6% dei beni di consumo in generale e la variazione nulla dei beni durevoli) e quello dei beni intermedi (+2,3%), mentre per i beni strumentali l’Istituto nazionale di statistica indica una contrazione del 2,3%. Nettamente migliore il confronto tendenziale: rispetto a febbraio 2021 le esportazioni italiane sono aumentate del 22,7%, registrando un +24% per le vendite verso i 27 paesi dell’Unione e un +21,1% per quelle verso i paesi extra europei. Anche in questo caso l’aumento maggiore ha interessato l’energia, con un 125% ed un peso di due unti percentuali sull’aumento generale delle vendite. Segue il +27,2% riportato dall’export di beni intermedi, il +21,3% dei beni di consumo (+18,3% per quelli durevoli e +21,9% per quelli non durevoli) e il +13,3% dei beni strumentali. Nell’”Analisi per prodotto e Paese” l’Istat spiega che la crescita tendenziale dell’export è spiegata per 2,1 punti percentuali dall’incremento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Germania e Regno Unito e di metalli di base e prodotti in metallo verso Germania e Francia.