La Russia ha lanciato l’offensiva, attaccando un fronte lungo 480 chilometri. Zelensky: «Ci difenderemo»

La guerra in Ucraina è entrata in una nuova fase, ad oltre 50 giorni dall’inizio dell’invasione russa. Dopo aver ripiegato perché in evidente difficoltà su diversi fronti, l’esercito russo ha lanciato l’offensiva nell’Ucraina orientale, attaccando un fronte lungo 480 chilometri. L’attacco, atteso da giorni, era stato rinviato a causa del maltempo. Pur non annunciando ufficialmente l’inizio dell’offensiva, il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha spiegato che l’obiettivo del Cremlino in questa fase del conflitto è «la completa liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk», assicurando che «la Russia non userà armi nucleari». «Non importa quanti soldati arriveranno: ci difenderemo. Combatteremo», ha assicurato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Sul campo di battaglia, comunque, la situazione rimane incerta. A Mariupol, in particolare: da diversi giorni, seppure numericamente superiore, l’esercito russo sta cercando di prendere possesso dell’acciaieria Azovstal, dove è asserragliato il battaglione Azov e dove hanno trovato rifugio centinaia di civili, perlopiù donne e bambini. Da Mariupol, inoltre, i russi avrebbero deportato in Russia circa 40mila civili, secondo quanto denunciato dal sindaco della città, Vadym Boichenko. Che potrebbero essere tra le «circa 880 mila persone, 164 mila dei quali bambini, che sono arrivate in Russia» dall’inizio della guerra, stando ai numeri citati dall’agenzia di stampa russa Tass. Sullo sfondo gli sforzi diplomatici sembrano essersi arenati, almeno pubblicamente: ieri sera, parlando a France 5, il presidente francese, Emmanuel Macron, tra i più attivi nel cercare una soluzione diplomatica nei primi giorni della guerra, ha riferito di non aver più parlato con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, dopo le immagini dei civili massacrati a Bucha e in altre città ucraine. Macron è tra i leader alleati che oggi pomeriggio hanno avuto una videochiamata con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per fare il punto della situazione sul conflitto. Che, ha accusato Mosca, i Paesi occidentali intendono «tirare per le lunghe», continuando ad armare la resistenza ucraina. Nel frattempo, il governo ucraino ha consegnato oggi la prima parte del questionario per l’adesione all’Unione europea: «Oggi abbiamo fatto un altro passo per l’adesione del nostro Paese all’Ue. Ciò verso cui il nostro popolo sta andando e per cui combatte», ha detto Zelensky in un video diffuso sui social.