Un artificio contabile per trovare delle risorse da destinare ad un nuovo decreto-legge urgente da varare, probabilmente, subito dopo Pasqua. È questo quello che emerge dalla lettura della relazione che accompagna il Documento di economia e finanza per il 2022. Nel rispetto delle regole comunitarie, il Governo ha infatti deciso di confermare gli obiettivi di deficit nominale indicati nella nota di aggiornamento del Def di settembre, cosa che permette di liberare risorse per mezzo punto percentuale di prodotto interno lordo per quest’anno più un ulteriore 0,4% nei prossimi tre anni. Solo per quest’anno, parliamo quindi di circa 10 miliardi di euro, ai quali potrebbero aggiungersi altri miliardi derivanti dai precedenti scostamenti di bilancio. La Ugl, in particolare, è da diverso tempo che dice al Governo di verificare la differenza fra quanto stanziato e quanto effettivamente speso fra le varie voci nel corso del 2020 e del 2021. La Cgil, soltanto in occasione della recente audizione sul Def, si è spinta a parlare di 40 miliardi immediatamente disponibili, una stima probabilmente per eccesso, ma che comunque rende l’idea del potenziale a disposizione. Tornando al nuovo provvedimento urgente, già ribattezzato decreto Aprile, l’Esecutivo anticipa che servirà per «integrare le risorse destinate a compensare l’aumento del costo delle opere pubbliche a fronte della dinamica del prezzo dell’energia e delle materie prime, intervenire ancora per contenere il costo dei carburanti e dell’energia». Nello stesso provvedimento, «si appronteranno inoltre strumenti per sostenere le imprese più danneggiate dalle sanzioni nei confronti della Russia e a tale scopo si rifinanzierà anche il fondo di garanzia per le Pmi. Infine, ulteriori risorse saranno messe a disposizione per fornire assistenza ai profughi ucraini». L’intervento, secondo il Governo, dovrebbe assicurare che, anche nel corso del 2022, la crescita economica resti elevata e sostenibile, obiettivo che richiama direttamente il Piano nazionale di ripresa e resilienza.