Il Governo ricorda più le cose già fatte che quelle messe in cantiere per i prossimi anni

Il Documento di economia e finanza non sembra chiarire fino in fondo quali siano le intenzioni del presidente del consiglio dei ministri, Mario Draghi, prima ancora che del Governo stesso, ma è indubbio che alcune tematiche sono destinate a pesare nel dibattito dentro e fuori il Parlamento. Dalle tasse alle pensioni, passando per le politiche attive e passive, sono tanti i fronti aperti. Rassicura il fatto che il Governo assicuri che l’attuale contingenza non deve distogliere l’attenzione dalle politiche strutturali già avviate. Sul versante delle tasse, l’Esecutivo richiama cosa è stato fatto (riforma dell’Irpef, taglio dell’Irap, Assegno unico e universale, rette asili nido, garanzia sui mutui per i giovani), senza sbilanciarsi troppo su alcuni aspetti oggetto ancora di confronto fra le forze di maggioranza, ad iniziare dal disegno di legge delega in materia fiscale che contiene, fra le altre cose, la riforma delle rendite catastali. Conferme arrivano invece sul versante della transizione ecologica che non sembra destinata a rallentare, nonostante le richieste di diversi settori produttivi. Poche parole relativamente al futuro assetto del sistema pensionistico «per il quale, nel pieno rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell’impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare. Occorrerà, altresì, approfondire le prospettive pensionistiche delle giovani generazioni».