Solo l’Ugl nel corso dell’audizione parlamentare ha avuto il coraggio di mettere per iscritto la necessità di affrontare la questione energetica senza particolari remore ideologiche, seppure nel rispetto dell’ambiente e dei principi di precauzione. L’Ugl ha parlato di interventi immediati sul versante del fotovoltaico domestico e di più ampio raggio sul versante dell’energia da rifiuti, idrogeno e nucleare. La guerra russo-ucraina ha scoperchiato il vaso di Pandora della nostra dipendenza energetica dall’estero. Alla vigilia dell’inizio delle attività belliche, l’Italia dipendeva per il 40% delle importazioni dal gas russo. Nel Documento di economia e finanza, nel passaggio dedicato alle dinamiche dei prezzi energetici, sembra quasi passare sottotono quanto successo a marzo, laddove si scrive che il rischio di ulteriori incrementi è «già parzialmente incorporato negli attuali prezzi del gas e del petrolio», affermazione che rende ancora più efficacemente l’idea che nelle scorse settimane abbiamo assistito ad una vera e propria speculazione. Al netto di questa considerazione, il Governo ricorda come sia già intervenuto con uno stanziamento pari a 5,3 miliardi nel 2021 e a 14,7 miliardi per i primi sei mesi del 2022 per misure a sostegno delle famiglie e delle imprese. Le bollette, in media, dovrebbe ridursi di un quarto. Nuovi stanziamenti sono in programma per regioni e enti locali (4,1 miliardi), mentre sono stati avviati contatti per diversificare le fonti di approvvigionamento.