Differiscono le versioni di Ucraina e Russia sulle sorti della nave da guerra sul Mar Nero. Mosca: «È ancora a galla»

Cinquantesimo giorno di guerra in Ucraina, ma la cronaca si concentra soprattutto sulla sorte dell’incrociatore lanciamissili russo Moskva, nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero, il cui equipaggio, forse più di 500 marinai, è stato evacuato. Anche se le notizie che arrivano sono discordanti. L’Ucraina ha affermato di aver colpito la nave da guerra ieri con un missile Neptune mentre si trovava al largo di Odessa e ora starebbe su un lato, prossima ad affondare. La Russia, al contrario, sostiene che «l’incrociatore Moskva rimane a galla» (una conferma in questo senso sarebbe arrivata in un successivo momento anche dal Pentagono) e che ora verranno avviate tutte le indagini del caso per fare luce sull’accaduto. Quale che sia la versione più veritiera, tanti osservatori ritengono che si tratti di un duro colpo per le forze russe. Inoltre «le forze armate ucraine hanno bombardato edifici residenziali nella regione russa di Bryansk», ha riferito su Telegram il governatore regionale Alexander Bogomaz citato dalla Tass. Infine l’esercito ucraino ha comunicato che le forze russe continuano a lanciare sistematici attacchi missilistici e bombe sulle infrastrutture militari e civili nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. Ma non ci sono solo le operazioni di guerra a tenere banco nelle ultime ore. La posizione di Finlandia e Svezia, che ieri hanno annunciato di valutare un loro possibile ingresso nella Nato a breve, ha indotto la reazione di Mosca, contraria allo scenario. «Ci si può dimenticare dei Baltici non nucleari se Svezia e Finlandia si uniscono alla Nato», ha scritto su Telegram Dmitrij Medvedev, vicepresidente del consiglio di sicurezza della Russia, citato a sua volta dalla Tass. «La Russia rafforzerà i suoi confini occidentali se Svezia e Finlandia si uniranno alla Nato, la lunghezza del confine terrestre dell’alleanza con la Russia sarà più che raddoppiata. Naturalmente, sarà necessario rafforzare questi confini», aggiungendo che «sarà necessario rafforzare seriamente il gruppo di truppe di terra e il sistema di difesa aerea e schierare consistenti forze navali nel Golfo di Finlandia. In questo caso, non si può più parlare dello status non nucleare dei Baltici, l’equilibrio deve essere ripristinato».