Il presidente Usa accusa la Russia di genocidio e anche Macron lo invita a moderare i toni: «Non sono sicuro che l’escalation delle parole serva alla causa»

«L’ho chiamato genocidio perché è diventato sempre più chiaro che Putin sta cercando di cancellare l’idea di essere ucraini», ha dichiarato il presidente statunitense, Joe Biden, rispondendo ai giornalisti ad un evento pubblico in Iowa. E ancora una volta le dichiarazioni dell’inquilino della Casa Bianca – proprio mentre Kiev accusa Mosca di avere usato bombe al fosforo in Ucraina – diventano oggetto di discussione a livello internazionale. La Cina, ad esempio, fa sapere tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, che «ha sempre sostenuto che sull’Ucraina la massima priorità per tutte le parti interessate è mantenere la calma e la moderazione, cessare il fuoco e fermare la guerra il prima possibile, evitando una crisi umanitaria su larga scala. Qualsiasi sforzo della comunità internazionale dovrebbe raffreddare la tensione, non alimentarla, e dovrebbe spingere per una soluzione diplomatica, non aggravare ulteriormente gli scenari». Anche il presidente francese, Emmanuel Macron, auspica toni più moderati. «Quello che sta succedendo è di una brutalità senza precedenti, ma allo stesso tempo guardo ai fatti e voglio cercare il più possibile di continuare a essere in grado di fermare questa guerra e ricostruire la pace, quindi non sono sicuro che l’escalation delle parole serva alla causa», ha detto a France 2. Al netto delle parole, però, la guerra in Ucraina sta aprendo diversi fronti. Oggi le prime ministre di Finlandia e Svezia, Sanna Marin e Magdalena Andersson, hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in cui hanno confermato l’intenzione e le relative valutazioni su un ingresso nella Nato, circostanza che la Russia aveva già stigmatizzato nelle scorse settimane. Nelle ultime ore un video, verificato da Sky News, dimostrerebbe che Mosca sta inviando veicoli militari a Vyborg, città situata vicino al confine con la Finlandia. «La Russia è il nostro vicino – ha osservato Sanna Marin –. Abbiamo un lungo confine con loro e vediamo come si comportano in Ucraina adesso. È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Pertanto, dobbiamo ovviamente porci la domanda su come possiamo fare in Finlandia per evitarlo. Ci sono ovviamente diversi rischi per i quali dobbiamo essere pronti – ha poi aggiunto –. Le minacce provenienti dalla Russia come attacchi informatici, ibridi e così via devono ovviamente essere prese in considerazione».