L’audizione sul DEF. Sui prezzi dell’energia: «Bisogna fissare un tetto a livello europeo»

«Se per ipotesi la nostra economia restasse piatta, cresceremmo del 2,3%. La previsione di crescita del Documento di Economia e Finanza (pari al +2,9%) tiene conto di una flessione del PIL nel primo trimestre dovuta soprattutto alla produzione industriale, e di una graduale ripresa nei prossimi trimestri, scenario in cui la crisi attuale verrebbe gradualmente superata». Così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nel corso della sua audizione alla Commissione bilancio sul Documento di Economia e Finanza, redatto, ha spiegato, «in un momento più complesso dell’anno scorso, per l’incertezza maggiore di quest’anno. Fare previsioni è sempre difficile, farle in questo momento è ancora più difficile». In un passaggio sul caro prezzi, il titolare del dicastero di via XX settembre ha poi sottolineato che «un’ipotesi per affrontare l’inflazione è fissare un tetto, o prezzo definito, al gas in particolare. È una delle riflessioni in corso, il ministro Cingolani ci sta lavorando e l’Italia si sta impegnando a livello Ue perché l’ideale è una soluzione europea». «La nostra politica di bilancio cerca di essere il più espansiva possibile – ha aggiunto il ministro -, e se guardiamo alle misure per gestire i costi dell’aumento di energia, abbiamo stanziato di più di quanto stanziato da Francia e Germania (in rapporto al PIL totale), sebbene la Germania abbia varato nuove misure, quindi è un confronto in divenire».