Ma si osservano timidi segnali di ripresa

Gli italiani hanno ricominciato a viaggiare, ma per rivedere i livelli precedenti lo scoppio della pandemia ci vorrà ancora un po’ di tempo. È quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat intitolato “Viaggi e vacanze in Italia e all’Estero – 2021”, secondo cui lo scorso anno i viaggi dei residenti in Italia sono stati 41 milioni e 648 mila, un numero sostanzialmente stabile se confrontato con il 2020, ma ancora inferiore del 40% se si estende il confronto al 2019. Più nel dettaglio, rispetto ai due anni precedenti i viaggi all’estero sono diminuiti del 74% (traducendosi in 87 milioni di notti in meno), mentre quelli in Italia sono calati del 32% (41 milioni le notti perse). Rispetto al 2020 cresce però la durata, con le notti trascorse in viaggio aumentate del 22%, contro il -30% registrato tra il 2019 ed il 2021. Per quanto concerne le vacanze di sé, secondo l’Istat sono state 38,7 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2020 (circa il 93% del totale dei viaggi e il 95% delle notti). In generale prevalgono le vacanze lunghe, ovvero di quattro o più notti (59% dei viaggi e 85% delle notti) che nel 2021 salgono a 24,5 milioni (+25%). Al contrario, le vacanze relativamente più brevi non hanno riportato miglioramenti rispetto al 2020, rimanendo così la metà di quelle registrate nel 2019. Nel complesso l’Istituto nazionale di statistica ha registrato un crollo dei pernottamenti rispetto al 2019 del 31%. Il confronto territoriale conferma il Nord come l’area del Paese con più potere attrattivo, ma il primato per le vacanze lunghe spetta al Mezzogiorno, mentre il Centro vince per i viaggi brevi e quelli di lavoro.