Il conflitto in Ucraina entra in nuova fase. Oggi il cancelliere austriaco Karl Nehammer a Mosca da Putin.

Kiev si prepara per «la battaglia finale» nella città di Mariupol. Ad annunciarlo l’esercito ucraino, mentre il presidente Volodymyr Zelensky, durante il suo discorso al Parlamento della Corea del Sud, riferito da Ukrinform, ha ricordato le migliaia di persone morte proprio nella città, nella regione di Donetsk. La guerra in Ucraina sta entrando in una nuova fase, con le forze russe che, abbandonato per lo più il nord del paese, si concentrano ora più a sud e ad est. Sempre al Parlamento della Corea del Sud, Zelensky ha suggerito che la Russia sta concentrando decine di migliaia di soldati per la prossima offensiva e che Mosca non si fermerà finché non vi sarà costretta. L’unica speranza affinché il conflitto cessi sta, come ovvio che sia, nelle relazioni diplomatiche. Che però ad ora sembrano, nuovamente, ad un punto morto, fatta eccezione per l’incontro di oggi del cancelliere austriaco, Karl Nehammer, con il presidente russo Vladimir Putin a Mosca (prima visita di un leader dell’UE nella capitale russa dall’inizio dell’invasione in Ucraina, evento che da Bruxelles hanno commentato positivamente, sottolineando che «ogni sforzo per provare a portare la pace è utile»). Ma Kiev continua anche a chiedere armi (circostanza riferita dalla Germania nelle ultime ore), nella convinzione, almeno stando alle parole del consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, che deve essere vinta «la battaglia del Donbass per trattare con la Russia». Ad ogni modo il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha fatto sapere che «non c’è motivo» per cui la Russia non possa continuare i negoziati con l’Ucraina. Il ministro, sul canale Rossiya 24, ha ribadito che Kiev ha cambiato la sua posizione nei negoziati «di 180 gradi», ma – ha anche precisato – «noi siamo pazienti e continuiamo», per poi aggiungere che «l’Unione europea vede l’Ucraina come testa di ponte per colpire la Russia».