Il lavoro non è immutabile. La contrattazione di prossimità e la formazione aiutano a gestire i cambiamenti

L’attualità del pensiero di Marco Biagi letto dalla parte delle aziende viene rappresentato da Antonio Capone, direttore di Confindustria Grosseto. «Il mondo del lavoro non è immutabile, cristallizzato – osserva Antonio Capone, a suo tempo componente dello staff del ministro del lavoro, Roberto Maroni -. Il concetto di ritorno alla normalità dopo il Covid-19 va, quindi, inteso in maniera diversa, come ricerca intellettuale delle migliori soluzioni da applicare, tutti insieme, sindacati e associazioni datoriali, in base a ciò che c’è». Un concetto che richiama direttamente l’attività professionale di Marco Biagi. «Questo modo di ragionare – prosegue Antonio Capone – va applicato al mondo del lavoro in tutti i suoi ambiti, compreso lo smart working, che ha preso tutti di sorpresa, ma al quale ci siamo tutti adattati. La pandemia ci lascia la convinzione che quando si vive un momento di difficoltà, imprese e lavoratori dipendenti devono rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni concrete». Per il direttore di Confindustria Grosseto, «con la pandemia abbiamo fatto, come Paese, un salto nel digitale, ora si apre il dibattito sul futuro, tenendo conto che la transizione verso la sostenibilità era già iniziata, con tutti i nuovi lavori connessi e il nuovo approccio da adottare. Sicuramente la contrattazione di prossimità aiuta a gestire i cambiamenti, come pure la formazione e la scuola. Ciò che funziona spesso non si vede, ma porta risultati, mentre le vertenze sono tutti gli occhi di tutti».