L’attualità di una idea. Sacconi: «I contratti di prossimità per valorizzare l’originalità delle imprese e dei dipendenti»

Fra le persone che meglio hanno conosciuto Marco Biagi, vi è l’ex ministro del lavoro, nel 2002 sottosegretario allo stesso dicastero, Maurizio Sacconi, non a caso autore del libro “Il modo di Biagi”. Secondo Sacconi, che con Biagi condivide anche l’impostazione ideologica e politica, è necessario commemorare «il Marco Biagi vivo, la persona che non solo va onorata per il sacrificio consapevole cui si esposto, ma che occorre anche riscoprire. Viviamo un periodo di insicurezze che si ripercuotono inevitabilmente sul mondo del lavoro». Sacconi riconosce al professore bolognese la capacità di lettura anticipata di quello che stava succedendo intorno a noi. «Biagi aveva capito che non era più possibile affidarsi esclusivamente alle tutele difensive del Novecento, in quanto il mercato del lavoro stava e sta mutando a tal punto che oggi gli strumenti tradizionali che abbiamo conosciuto hanno esaurito la loro funzione, con la prestazione lavorativa svincolata dal luogo e dal tempo e incentrata sugli obiettivi e sui risultati». La conseguenza primaria è che non esistono delle risposte che esulano dall’osservazione che ogni lavoratore è di per sé originale, come ogni impresa ha una sua originalità. L’attualità del pensiero di Marco Biagi è proprio su questo punto. «L’insegnamento di Marco Biagi, fondato sulla flessibilità e la prossimità del mercato del lavoro – insiste l’ex ministro Maurizio Sacconi – è più che mai attuale. Non serve l’ipertrofia legislativa che tratta tutti allo stesso modo».