Il lavoro agile potrebbe aiutare di fronte alla nuova emergenza, ma aumentando le spese per i lavoratori

di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

Uno degli interrogativi che stanno emergendo in questi giorni, di fronte all’impennata dei prezzi di carburanti ed energia, riguarda il ruolo che il lavoro agile – nuovamente, dopo quello avuto nella gestione della crisi sanitaria – potrebbe giocare in questa partita. Diverse aziende si stanno orientando verso il mantenimento o il ritorno allo smart working per i propri dipendenti per ridurre le spese legate agli aumenti delle utenze, altrettante stanno evitando viaggi d’affari e meeting in presenza, in favore delle riunioni via web. Il lavoro agile, simbolo, insieme al Green Pass, della pandemia da Covid-19 ed ugualmente soggetto a sentimenti contrastanti, amato da alcuni, odiato da altri, si è rivelato molto utile in termini sia economici che produttivi per alcune categorie di aziende e dipendenti. In tanti hanno deciso di mantenerlo, almeno parzialmente, in forma ibrida tra lavoro in presenza e da casa. Al punto che lo stesso governo ha deciso di prorogare l’utilizzo della modalità semplificata per il ricorso al lavoro da remoto fino al 30 giugno 2022. Ed ora lo smart working potrebbe ulteriormente tornare in voga a causa della crisi energetica legata all’aumento dei prezzi prima ed alla guerra in Ucraina poi. Limitando gli spostamenti attraverso un maggiore ricorso al lavoro da remoto, ne deriverebbe una minore necessità di carburanti per il trasporto, soprattutto privato ed in parte anche pubblico. Diminuendo le presenze fisiche in azienda si permetterebbe a queste ultime di risparmiare su riscaldamenti, condizionamenti, illuminazione ed altro, con quindi un abbattimento dei costi dell’energia. Tutto bene quindi, per le aziende ed anche per i dipendenti, dato che per molti lavoratori questa metodologia lavorativa è risultata estremamente utile in termini di migliore conciliazione fra vita professionale e privata, specie per quelli con compiti di cura verso familiari minorenni o non autosufficienti e per i pendolari costretti normalmente a lunghi e faticosi spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro. Eppure, nella formulazione delle regole necessarie a disciplinare in modo adeguato lo smart working, in un’ottica sindacale si dovrà necessariamente tener conto anche del fatto che molti oneri, in tal modo, si stanno trasferendo dalle aziende ai lavoratori, i quali, operando da casa, stanno utilizzando maggiormente elettricità e gas, in altre parole energia, sostenendone quindi personalmente i costi, drasticamente aumentati.

Futuro al lavoro

Parte lunedì 11 aprile la conferenza programmatica dell’Ugl per focalizzare i temi di politica sindacale che caratterizzeranno il mondo del lavoro nei prossimi mesi. Una conferenza itinerante lungo la Penisola, con un “sindacato in movimento” verso i territori. Prima tappa a Torino, per parlare di transizione ecologica, nei due obiettivi della maggiore indipendenza energetica, nella salvaguardia dell’ambiente, da un lato, del mantenimento dei livelli occupazionali, dall’altro, senza dimenticare di affrontare la questione del nucleare e quella dei termo-valorizzatori.