I sindacati e il ministro del lavoro chiedono al Mef di intervenire sul tema

La questione era venuta fuori anche nel corso della videoconferenza che mercoledì le parti sociali hanno avuto con i rappresentati dei ministri del lavoro, della sanità e dello sviluppo economico per una valutazione del protocollo del 6 aprile dello scorso anno sul rientro in sicurezza per Covid-19. La gestione dei lavoratori e delle lavoratrici fragili rimane infatti un tema molto caldo. Questo perché, se da una parte è venuto meno lo stato di emergenza, dall’altra, i dati quotidiani confermano che il virus è ancora molto presente nella società e nei luoghi di lavoro. Come confermano gli organismi sovranazionali, il Covid-19, pur avendo perso almeno parzialmente la letalità dei mesi scorsi, è sempre fonte di grande preoccupazione laddove si incrocia con persone con altre patologie. I sindacati, dalla Cgil alla Ugl, hanno chiesto al governo di riflettere sulla possibilità di introdurre una forma di agevolazione per i dipendenti coinvolti, sotto forma di ricorso allo smart working e di equiparazione con le persone contagiate dal Covid-19. La risposta, indirettamente, è arrivata dalla sottosegretaria al ministero del lavoro, Rossella Accoto, la quale ha ricordato che il dicastero guidato da Andrea Orlando aveva chiesto la proroga delle disposizioni fino al 30 giugno, non trovando però, almeno per il momento, un riscontro da parte del ministero dell’economia e dal ministro Daniele Franco.