Il Presidente del Consiglio ha replicato così al Cremlino che ha definito «indecente» la posizione della leadership italiana, dopo l’invasione russa dell’Ucraina

«Sanzioni indecenti? Di indecenti ci sono solo i massacri che vediamo tutti i giorni». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, commentando, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier olandese, Mark Rutte, quanto dichiarato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «La posizione della leadership italiana sulle sanzioni alla Russia è indecente», ha detto, rimproverando all’Italia scarsa riconoscenza per “gli aiuti” forniti da Mosca all’inizio della pandemia: nelle prime settimane dell’emergenza sanitaria, il Cremlino inviò nel nostro Paese alcuni medici militari e materiale medico. Sull’effettiva bontà di quella missione sono stati sollevati alcuni dubbi, di recente. Inevitabile un commento sulle immagini provenienti da Bucha, nei pressi di Kiev, dove l’esercito ucraino ha rinvenuto centinaia di civili uccisi, alcuni sepolti in fosse comuni, altri invece lasciati sulle strade, dopo un mese di occupazione delle forze armate russe (i cronisti sul posto hanno riferito anche di violenze e abusi su donne e minori): «Ribadiamo la ferma condanna per le stragi di civili documentate in questi giorni, va fatta piena luce sui crimini». Le sanzioni, insieme agli aiuti militari ed economici a Kiev, rimangono le uniche opzioni a disposizione dei Paesi europei per spingere il Cremlino a cessare le ostilità. Allo stesso tempo, però, ci sono alcuni problemi da risolvere, a partire dalla dipendenza energetica dalla Russia: «Servono soluzioni strutturali che limitino il prezzo dell’energia» a tutela di famiglie e imprese, ha detto Draghi, invitando a «ritrovare lo stesso spirito» della pandemia «sulla politica energetica ed economica». «L’Unione europea deve continuare a mostrarsi compatta contro l’aggressione russa dell’Ucraina e agire per raggiungere al più presto una tregua, ristabilendo la pace», si legge in un commento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, diffuso su Twitter al termine di un «costruttivo incontro» con l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, Josep Borrell.