L’analisi di IHS Markit

A marzo l’attività economica del settore terziario italiano ha registrato una nuova crescita, mostrando però un rallentamento rispetto al mese precedente. L’indice PMI si è infatti attestato a 52.1 punti contro i 52.8 di febbraio. Andamento simile anche per le commesse ricevute dalle aziende del settore, in aumento ma ad un tasso più lento rispetto ai mesi precedenti, soprattutto a causa della contrazione della domanda dall’estero. Un calo, quest’ultimo, che come indicato dalle aziende del settore, è collegato alla guerra in ucraina e alle incertezze geopolitiche. Bene il tende sul fronte occupazionale, con marzo che è stato l’undicesimo mese consecutivo in espansione dei livelli della forza lavoro. I dati raccolti, spiega IHS Markit – hanno attribuito quest’ultimo aumento alle pressioni sulla capacità e alle aspettative di forti vendite nei prossimi mesi. Nota dolente sul fronte dei prezzi. «Il tasso di inflazione dei costi – si legge nell’analisi – è fortemente accelerato toccando un valore record assoluto per il terzo mese consecutivo. Ne è pertanto conseguito un nuovo aumento delle tariffe medie applicate a marzo ai clienti, estendendo l’attuale sequenza di rialzo dei prezzi a sei mesi». Frena la fiducia sull’attività nei prossimi mesi: il livello di ottimismo è stato il più basso dal novembre del 2020 a causa soprattutto del conflitto in Ucraina, mentre il poco ottimismo trapelato è collegato alle speranze di un miglioramento della domanda, dovuto all’allentamento delle misure restrittive anti Covid-19.