Al Senato le richieste di modifica al testo dell’Ugl e delle altre confederazioni sindacali

L’audizione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl da parte delle commissioni riunite del Senato conferma le perplessità del sindacato in merito alle misure contenute nel decreto taglia-bollette con il quale il governo è intervenuto per ridurre l’impatto dell’aumento dei costi energetici sulle famiglie e le imprese. È l’Ugl, in particolare, a centrare l’attenzione su quelle che sono le principali carenze nel testo. Sono almeno tre i punti deboli. In primo luogo, l’intervento sulle accise e sull’iva è contenuto nel tempo, in quanto la riduzione prevista vale solo per un mese. Il rischio è che subito dopo Pasqua riprenda la rincorsa dei prezzi. In secondo luogo, sempre in materia di prezzi energetici, il governo sembra aver sottovalutato l’impatto sugli enti locali di questi aumenti; molti comuni sono già in sofferenza per garantire l’illuminazione pubblica e negli immobili di proprietà, scuole comprese. La terza criticità riguarda, invece, gli ammortizzatori sociali. Il decreto-legge prevede un intervento molto parziale, mentre Cgil, Cisl, Uil e Ugl avevano già chiesto al ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, una maggiore disponibilità, sul modello di quanto fatto durante i mesi scorsi. La guerra russo-ucraina, infatti, sta impattando in maniera consistente su molte imprese, come fatto notare anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nei giorni scorsi.