Non è la prima volta che Ugl e FederTerziario provano a tracciare una via innovativa nelle relazioni industriali. Del resto, il successo di FondItalia dimostra proprio questa capacità di intercettare il cambiamento, proponendo sempre vicine agli interessi convergenti di imprese e dipendenti. Il 23 marzo scorso, Ugl, per parte sindacale, e FederTerziario e FederTerziario Turismo, per parte datoriale, hanno sottoscritto il nuovo Contratto collettivo nazionale unico per il turismo. Il tutto con l’assistenza tecnica dell’Associazione nazionale dei consulenti del lavoro a dimostrazione della volontà di arrivare ad una intesa che sia la più puntuale possibile. Il nuovo Ccnl si applica ai dipendenti delle aziende del turismo, dei pubblici esercizi e della ristorazione, settori chiamati a rinnovarsi profondamente a causa dell’impatto devastante del Covid-19 ed ora della guerra russo-ucraina. Le parole d’ordine del nuovo contratto collettivo richiamano i concetti di innovazione, di formazione, di bilateralità, di flessibilità, con la chiave di volta individuata nella qualificazione professionale del personale con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio erogato, di accrescere la competitività delle imprese di favorire il miglioramento degli aspetti sociali. Secondo Enzo Carella, presidente di FederTerziario Turismo, «si tratta di un contratto inclusivo che abbraccia le necessità dell’intero comparto, pur contemplandone le peculiarità, per rispondere alle necessità di competitività e semplificazione delle imprese. Il nuovo Ccnl, altamente innovativo, raccorda per la prima volta le necessità di flessibilità organizzativa delle imprese con il diritto alla fruizione del tempo libero ed alla valorizzazione professionale dei lavoratori. In tal senso si muovono due importanti novità come la possibilità di frazionare la fruizione dei periodi di ferie e l’avanzamento al 6° livello di minimo retributivo per le risorse aziendali».