L’accusa della vicepremier ucraina nel giorno della tregua umanitaria temporanea nella città. Stoltenberg: «Mosca non si ritira, ci aspettiamo altre azioni militari»

La situazione sul campo resta in apparenza invariata. Le truppe russe continuano ad avviare offensive in Ucraina, nonostante la resistenza delle forze ucraine e i lievi, ma in parte smentiti da Mosca, progressi nei negoziati. La giornata di oggi è stata caratterizzata da accuse reciproche, che giungono peraltro nel giorno della tregua umanitaria temporanea nella città di Mariupol, la città del sud dell’Ucraina, tra le più colpite in assoluto in queste settimane di guerra. Secondo la vicepremier Iryna Vereshchuk, in collegamento da Lepopoli con i media internazionali, a Mariupol «non c’è un cessate il fuoco, la città è ancora sotto attacco. Il cessate il fuoco riguarda i corridoi umanitari, il segmento che va da Berdyansk a Zaporizhzhia». Sempre Vereshchuk ha riferito che «la situazione a Chernobyl è catastrofica, si rischiano effetti ad ampio raggio. L’area della centrale deve essere de-militarizzata. Ho scritto di mio pugno una lettera al segretario generale dell’Onu Guuterres per chiederlo». Oggi diversi media hanno riportato la notizia che militari russi si sarebbero ammalati per esposizione alle radiazioni. La diplomazia, intanto, tenta di mediare tra le parti alla ricerca di un cessate il fuoco. Ma la strada rimane difficile, Stati Uniti e Regno Unito, in particolare, nutrono dubbi sulle reali intenzioni di Mosca di voler arretrare, preoccupazioni che il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha oggi ribadito: «Secondo l’intelligence, Mosca non si sta ritirando, ma anzi vuole rafforzare la sua operazione militare in Donbass e mantenere la sua pressione su Kiev. Ci possiamo dunque aspettare altre azioni militari e ancora più sofferenza». Il premier norvegese, Jonas Gahr Støre, ha avuto una conversazione telefonica di un’ora con il presidente russo, Vladimir Putin, mentre ieri è stata la volta del premier italiano, Mario Draghi (dalla cui conversazione sarebbe emerso che il leader russo non considera ancora mature le condizioni per un cessate il fuoco, pur riconoscendo che «ci sono piccoli passi avanti nei negoziati»). Da parte sua il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che prevede di sentire presto al telefono i capi di Stato di Russia e Ucraina e che «l’obiettivo ultimo è portare i due ad incontrarsi». Putin, nel frattempo, ha firmato un decreto sulla coscrizione primaverile, da «effettuare dal 1 aprile al 15 luglio 2022», di cittadini russi di età compresa tra 18 e 27 anni, per un totale di 134.500 persone. Capitolo Nato. Stoltenberg, oggi, ha osservato che «se la Finlandia deciderà di entrare nella Nato sono certo che avrà un protocollo di accesso rapido, ho visto con i miei occhi quanto le loro truppe, come quelle svedesi, rispettino gli standard della Nato. La Finlandia è già un partner molto stretto della Nato». «Come abbiamo rispettato la decisione della Finlandia di non fare parte della Nato per anni – ha quindi aggiunto –, ora rispetteremo la loro decisione sul farne parte. Si tratta di una scelta sovrana di un paese democratico sovrano».