Ue: a marzo sentiment Eurozona crolla a 108,5. Lo ha rilevato la Commissione europea. Calo evidente in Francia (-7,1), Spagna (-6,5) e Germania (-4,3), meno marcato in Polonia (-3) e Italia (-2,6). Paesi Bassi +0,5

La fiducia tra i consumatori e le imprese della zona euro è diminuita a marzo a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. La Commissione Ue lo ha rilevato nel suo “indicatore del sentimento economico”, una misura aggregata della fiducia di imprese e consumatori: quest’ultimo è sceso a 108,5 a marzo da una cifra, peraltro rivista, di 113,9 a febbraio. Per la precisione, l’indice del sentimento economico (Esi) nell’area euro scende a -5,4 punti (pari a 108,5) e nell’Ue a -5,3 punti (pari a 107,5), principalmente a causa del crollo della fiducia dei consumatori (-9,4), in conseguenza delle valutazioni delle famiglie sulla propria situazione finanziaria futura. Le intenzioni dei consumatori di fare acquisti importanti e la loro valutazione sulla loro situazione finanziaria passata sono scese rispettivamente ai minimi di 13 e 11 mesi. Ora si trovano ai minimi storici. Relativamente agli Stati membri e alle maggiori economie europee, l’Esi cala con decisione in Francia (-7,1), Spagna (-6,5) e Germania (-4,3), in maniera meno marcata in Polonia (-3) e Italia (-2,6). Si trova, invece, in lieve recupero nei Paesi Bassi (+0,5). Oltre al crollo della fiducia dei consumatori, si presenta marcato anche il calo della fiducia nel commercio al dettaglio e nell’industria (-3,4 ai minimi nei 12 mesi). «Al contrario – spiega la Commissione – la fiducia è migliorata leggermente nei servizi ed è rimasta sostanzialmente invariata nell’edilizia». Nettamente aumentato, sempre nel mese di marzo anche l’indicatore della Commissione europea sull’incertezza economica, da +10,7 punti a 25,8, spinto dalla crescente incertezza circa l’impatto della guerra in Ucraina sulla futura situazione economica di consumatori e imprese. Dalla finanza arrivano altri segnali di incertezza, sempre oggi: nonostante i primi spiragli sul conflitto in Ucraina che emergono dai colloqui tra le parti a Istanbul, continuano a viaggiare in territorio negativo le Borse europee. Le aspettative dei mercati circa una tregua sono state raffreddate dai dubbi espressi dall’intelligence americana sull’attendibilità delle intenzioni di Mosca. Scetticismo verso la Russia che surriscalda i prezzi dell’energia, con il Wti a 106,3 (+2,1%) e il Brent a 112,1 dollari (+1,7%) al barile. Corre il gas (+13,8% a 123,4 euro), in allarme dopo l’allerta preventiva di Berlino, che ha annunciato un peggioramento dell’approvvigionamento del gas, attualmente garantito.