Il provvedimento «non c’entra nulla con la corsa al riarmo»

«Stiamo parlando del dl Ucraina, quello degli aiuti. Il M5s sin dall’inizio si è dichiarato, in modo chiaro, favorevole agli aiuti, al sostegno finanziario e anche militare. È un capitolo sul quale non votiamo a cuor leggero» ma «ricorrono gli estremi per la legittima difesa e votiamo anche gli aiuti militari». Così il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, in conferenza stampa, a poche ore dalla riconferma alla presidenza del M5s e dall’incontro con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Roma.
«Lo votiamo con o senza fiducia», ha assicurato Conte, sottolineando che il provvedimento «non c’entra nulla con la corsa al riarmo». Ed è proprio sull’aumento della spesa militare – il governo intende investire il 2% del Prodotto interno lordo, in linea con i target della Nato – che Conte e Draghi si stanno confrontando. Il M5s si dice contrario all’incremento degli investimenti per la difesa, causando qualche fibrillazione all’interno della maggioranza. «Secondo me il governo rischia ogni giorno, su qualsiasi cosa, perché la maggioranza è tenuta insieme da un interesse a non ha alcuna unicità di vedute», ha osservato ieri la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, rivendicando la decisione di aver votato a favore delle misure per aiutare Kiev: «L’opposizione la facciamo al governo, non agli interessi degli italiani. Quando» il governo «è fuori, e deve difendere gli interessi italiani, deve avere la forza».