Draghi sente Zelensky, che vuole l’Italia tra i garanti. Lavrov: un incontro tra Putin e il presidente ucraino ora «sarebbe controproducente»

La principale notizia, al momento, è che Russia e Ucraina tornano a parlarsi in presenza. Nello specifico lo faranno domani, in Turchia, nella mattinata. E sebbene il presidente ucraino abbia aperto ad accettare lo status di neutralità di Kiev come parte di un accordo di pace con la Russia, un incontro tra lui e Vladimir Putin non è nei piani più imminenti di Mosca. A spiegarlo è stato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, secondo il quale Putin «non ha mai rifiutato di incontrare» Zelensky, ma «un incontro per scambiare opinioni adesso sarebbe controproducente». In altre parole un vertice tra i due sarà opportuno dopo che sarà stata fatta chiarezza «sulle questioni chiave per la Russia», cioè «la denazificazione e la smilitarizzazione» del paese. Ad oggi, passi significativi nei negoziati tra le delegazioni, non sono stati compiuti. E ora a complicare le cose ci sarebbero anche le recenti uscite nei confronti di Putin del presidente statunitense, Joe Biden (il quale lo ha definito un “macellaio”), in Polonia nelle scorse ore, tappa del tour europeo di qualche giorno fa. Parole stigmatizzate dal Cremlino e non accolte favorevolmente dagli alleati europei. Sul fronte diplomatico Zelensky ha lanciato anche l’iniziativa U24, “United for peace”, il cui scopo è creare un gruppo di paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione. Come ha spiegato l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk «secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia» (si segnala anche un colloquio, oggi, tra Zelensky e il premier Mario Draghi). Sul terreno, però, si continua a combattere. Nelle ultime 24 ore ci sono stati più di 40 bombardamenti da parte delle truppe russe nella regione di Kiev, rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Pavliuk. Inoltre, come riferito dallo stesso Zelensky in un’intervista all’Economist, alcuni dei sindaci che erano stati rapiti dalle forze russe sono stati ritrovati morti: «Stanno rapendo i sindaci delle nostre città. Ne hanno uccisi alcuni. Alcuni di loro non li troviamo. Alcuni li abbiamo già trovati e sono morti». La guerra intanto si combatte anche sotto il profilo economico. «Non faremo beneficenza», ha ricordato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, a proposito dell’Europa che non intende pagare il gas in rubli. «Di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo», ha perciò ribadito. In precedenza, i paesi del G7 avevano ribadito di ritenerla «una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti» e quindi che «un pagamento in rubli non è accettabile». In Russia la Novaya Gazeta ha annunciato la sospensione delle pubblicazioni fino al termine «dell’operazione speciale in Ucraina». A renderlo noto il comitato di redazione con una nota via Telegram, in cui denuncia l’avvertimento dell’ente statale russo per il controllo dei media.