Migliaia di dipendenti del turismo senza sostegno al reddito ormai da mesi

L’allarme arriva da Confcommercio: le pastoie burocratiche messe in piedi dall’Inps stanno impendendo alle imprese del settore turistico di accedere agli ammortizzatori sociali, con migliaia di dipendenti senza sostegno al reddito ormai da mesi. Non è la prima volta che l’Istituto finisce nell’occhio del ciclone per la fallimentare gestione degli ammortizzatori sociali. Già nella primavera del 2020, come si ricorderà, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, presenti nel consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, chiesero al presidente Pasquale Tridico il perché dei tanti e pesanti ritardi nella gestione in particolare della cassa in deroga con causale Covid-19. Il numero uno dell’Istituto, da tutti indicato come il padre del reddito di cittadinanza, in quelle settimane minimizzò i ritardi, parlando nella sostanza di effetti indesiderati dello smart working che aveva decimato il personale in sede. A distanza di due anni, però, la situazione si ripresenta, con l’aggravante che nel frattempo è intervenuta una lunga esperienza di due anni e la riforma introdotta con la legge di bilancio che ha previsto il superamento della cassa in deroga attraverso l’estensione della contribuzione obbligatoria a tutte le imprese con almeno un dipendente. Secondo Confcommercio, è però proprio la gestione del fondo di integrazione salariale, chiamato ad erogare il sostegno a reddito, a fare acqua da tutte le parti.