Biden in visita in Polonia. Putin: «Boicottaggio della cultura russa come i roghi nazisti dei libri»

Il primo obiettivo per le forze russe in Ucraina è il controllo dell’intera regione del Donbass, nell’est del Paese. Così il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass. «Le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass», spiega una nota del ministero. Sono però fasi di stallo, sul piano diplomatico e sul territorio, quelle che si osservano in questi giorni nella guerra tra Russia e Ucraina. Il dialogo tra le parti non ha registrato passi decisivi verso un accordo di pace, mentre sul campo le forze russe, pur proseguendo nei raid, non hanno compiuto particolari progressi, anche grazie alle più recenti controffensive ucraine. Oggi il presidente statunitense, Joe Biden, è in Polonia in visita ufficiale. L’Air Force One è atterrato, accolto dal presidente Andrzej Duda, a Rzeszow, a 100 chilometri dal confine con l’Ucraina, dove ha incontrato i soldati americani di stanza. Dopodiché si è recato a Varsavia per colloqui, in programma nelle prossime ore, con i leader polacchi. Gli Stati Uniti «non hanno intenzione di usare armi chimiche in nessuna circostanza», ha intanto assicurato il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. Ma Mosca, è stato ribadito, pagherà «un prezzo molto alto» se impiegherà armi di questo tipo. Dall’altra parte, il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, in un briefing riportato dall’agenzia russa Ria Novosti, ha affermato che la Russia «risponderà immediatamente in modo appropriato al tentativo di chiudere lo spazio aereo sull’Ucraina». Quella che sta emergendo, insomma, è anche una guerra di nervi e botta e risposta. Oggi è tornato a parlare il presidente russo, Vladimir Putin: «Stanno cercando di cancellare un intero paese millenario, il nostro popolo. Sto parlando della progressiva discriminazione di tutto ciò che è connesso alla Russia, con la piena connivenza e talvolta con l’incoraggiamento delle élite al potere». «La famigerata “cancel culture” si è trasformata nell’abolizione della cultura», ha poi aggiunto Putin, ricordando che l’ultima volta che è accaduto qualcosa di simile «è stato per mano dei nazisti in Germania circa 90 anni fa». Intanto, secondo l’esercito ucraino, la Russia avrebbe aumentato il numero di navi militari dispiegate nel mar d’Azov, mentre alcuni media hanno riferito che i soldati russi sarebbero stati informati dai loro superiori che la guerra dovrebbe finire entro il 9 maggio e, stando sempre all’esercito ucraino, sarebbe «in corso un costante lavoro di propaganda tra le forze armate della Federazione Russa» (nella data in questione ricorre il «giorno della vittoria», cioè la campagna sui nazisti durante la seconda guerra mondiale). Infine, Mosca afferma che il figlio del presidente Joe Biden, Hunter, potrebbe essere coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Rispondendo alla domanda di un giornalista nel suo briefing quotidiano, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che «naturalmente chiederemo delle spiegazioni» sul possibile coinvolgimento.