Il premier promette «fondi per i rifugiati» ucraini. Nel pomeriggio colloquio telefonico con Biden, Scholz, Johnson e Macron

«Il nostro sostegno all’accoglienza non mancherà». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, parlando da Palmanova, Udine, dove ha visitato la sede regionale della Protezione civile e l’hub dove sono stoccati i mezzi e i materiali in partenza per l’Ucraina. Il premier, che in giornata ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e altri leader europei, tra cui il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il premier britannico, Boris Johnson, ha annunciato che «il prossimo Consiglio dei ministri stanzierà dei fondi per i profughi» ucraini che stanno lasciando il Paese, dopo l’invasione russa. Sono centinaia di migliaia – si veda la pagina di Società –, molti dei quali hanno già raggiunto l’Italia: ad oggi sono 59.589, secondo il ministero dell’Interno. Sono perlopiù donne (30.499) e minori (23.877), pochi gli uomini (5.213). Il governo è reduce da un fine settimana, caratterizzato dagli attacchi (verbali) provenienti da Mosca: il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è stato indicato come uno dei «falchi» anti-russi favorevoli alle sanzioni contro la Russia dal direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Nell’attaccare il ministro, Paramonov ha ricordato la «missione umanitaria» russa in Italia nelle prime settimane della pandemia: a pochi giorni dallo scoppio della pandemia Mosca inviò alcuni medici militari nel nostro Paese. «È deprimente che ora sullo sfondo dell’isteria anti-russa, le autorità italiane abbiano improvvisamente dimenticato tutto», ha concluso Paramonov. Immediata la reazione di Draghi, che ha espresso «piena solidarietà al ministro della Difesa, vittima di attacchi da parte del governo russo». «Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemia in Italia – ha poi aggiunto il premier – è particolarmente odioso e inaccettabile». Il diretto interessato, Guerini, ha preferito invece non replicare: «Non diamo peso alla propaganda. Incoraggiamo invece ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino. L’Italia è a fianco dell’Ucraina e continuerà ad esserlo». Domani, alle ore 11, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlerà in collegamento con deputati e senatori, raccolti a Palazzo Montecitorio. Non mancheranno le defezioni: alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle, di Lega e Forza Italia hanno annunciato che abbandoneranno l’aula al momento dell’intervento.