Le parti sociali insistono per una estensione della cassa Covid-19 a tutti i settori

Lo stesso ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, chiudendo i lavori della videoconferenza di oggi, è costretto a riconoscere che l’appuntamento odierno non rappresenta un punto di arrivo, visto le troppe incertezze in campo: «Il tavolo è da considerarsi convocato virtualmente, tenendo conto anche di quello che si decide al ministero dello sviluppo economico e, soprattutto a Palazzo Chigi, e viste le enormi incertezze derivanti dal Covid-19 e ora dalla guerra in Ucraina». La riunione, già convocata per venerdì scorso e poi slittata, è servita a chiarire il percorso che, almeno al momento, il governo intende seguire, un percorso che, però, ha lasciato le parti sociali, dalla Ugl alla Cgil, fino ad arrivare alle associazioni datoriali, con l’amaro in bocca. Il ministro, infatti, ha anticipato che nel decreto legge approvato la scorsa settimana e in via di pubblicazione in gazzetta ufficiale sono previste otto settimane di cassa, riservate alle imprese che rientrano nella gestione ordinaria e a tutte quelle con un codice Ateco riconducibile al turismo. Per il resto, sono all’orizzonte giusto qualche intervento mirato, senza andare ad incidere sulla normativa vigente. Una soluzione minimale che ha lasciato perplessi i sindacati che chiedono un intervento più consistente, almeno fino a giugno, e, dove necessario, un periodo transitorio, come nel caso della pesca sollevato da Ugl e Cooperative.