Intervento del presidente ucraino al Bundestag. Previsto per domani colloquio telefonico tra Biden e Xi Jinping

«C’è un muro in mezzo all’Europa e quel muro separa la libertà dalla mancanza di libertà». Così oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, utilizzando l’immagine del «muro», nel suo intervento al Bundestag, il Parlamento tedesco. «Questo muro – ha aggiunto Zelensky – è più alto con ogni bomba che cade in Ucraina, con ogni decisione che non viene presa nonostante il fatto che voi potreste aiutarci. Abbiamo sempre detto che Nord Stream 2 fosse un’arma e abbiamo sentito rispondere che fosse economia, economia, economia. Anche adesso esitate sull’ingresso dell’Ucraina nell’Europa. È un’altra pietra per il muro. Abbiamo percepito resistenza, percepiamo che volete economia, economia economia». Insomma, quello di Zelensky è stato un duro discorso che fa seguito all’intervento al Congresso statunitense e all’attacco ad un teatro di Mariupol, utilizzato da civili come rifugio. Zelensky si è quindi rivolto direttamente al cancelliere tedesco Olaf Scholz: «Gli chiedo di dare alla Germania il ruolo di leader che si è guadagnata, e di fermare la guerra in Ucraina». La Casa Bianca intanto ha fatto sapere che domani è in programma una telefonata tra il presidente statunitense Joe Biden (il quale ieri ha definito Vladimir Putin un criminale di guerra, provocando una dura reazione da parte di Mosca) e il presidente cinese Xi Jinping. Gli Stati Uniti invieranno a Kiev ulteriori aiuti militari e destineranno altri 800 milioni di dollari all’Ucraina. La Cina, invece, garantisce che non attaccherà mai Kiev e che fornirà aiuti economici al paese. Quanto ai negoziati, un compromesso di fatto ancora non c’è. Entrambe le parti hanno smentito che i punti riportati ieri dal Financial Times corrispondano ad una bozza definitiva di accordo, c’è ancora molto lavoro da fare, ma le delegazioni sono in costante contatto, segno che la diplomazia, seppure a passi lenti, sta continuando il suo corso. Difficile dire, però, con quali possibili risultati, anche se il capo negoziatore ucraino Myhailo Podoliak in un’intervista ha affermato che la posizione russa si è molto ammorbidita. Oggi Aleksandr Lukashenko ha fatto sapere, citato dalla Tass, che «se l’Ucraina dovesse continuare la sua escalation contro la Bielorussia, Minsk non la lascerà senza risposta», per poi aggiungere che se il presidente ucraino dovesse rifiutare di firmare un accordo con Putin, sarà poi costretto a firmare un atto di capitolazione. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha invece sostenuto che Putin potrebbe incontrare Zelensky (oggi si segnala una telefonata tra lo stesso Putin e il presidente Erdogan). Intanto, secondo il New York Times, sarebbero almeno settemila i soldati russi morti in 21 giorni di conflitto. Infine il presidente ucraino Zelensky parlerà al Parlamento italiano il 22 marzo alle 11.