Ocse: la guerra rischia di tagliare la crescita globale di un punto. «La conseguenza più importante della guerra in Ucraina sono le vite che vanno perse e la crisi umanitaria. Ma ci sono anche significative implicazioni economiche»

Scrive l’Ocse nel suo Report di valutazione degli impatti e delle implicazioni politiche della guerra in Ucraina reso noto oggi che «i movimenti dei prezzi delle materie prime e dei mercati finanziari visti dallo scoppio della guerra potrebbero ridurre la crescita del Pil globale di oltre 1 punto percentuale nel primo anno, con una profonda recessione in Russia, e spingere l’inflazione globale dei prezzi al consumo di circa 2,5 punti percentuali». Anche se «la portata dell’impatto economico del conflitto è molto incerta e dipenderà in parte dalla durata della guerra e dalle risposte politiche», «è chiaro che la guerra risulterà in un sostanziale freno a breve termine sulla crescita globale e in pressioni inflazionistiche significativamente più forti». Secondo l’Ocse, inoltre, «di fronte a un nuovo shock negativo di durata e portata incerte, la politica monetaria dovrebbe rimanere concentrata sull’assicurare aspettative di inflazione ben ancorate. La maggior parte delle banche centrali dovrebbe continuare con i loro piani prebellici, con l’eccezione delle economie più colpite, dove una pausa potrebbe essere necessaria per valutare appieno le conseguenze della crisi». L’ultima stima sul pil globale dell’Ocse prevedeva un incremento del 4,5% nel 2022 e del 3,2% nel 2023. Il 2022 potrebbe quindi chiudersi con un rialzo del prodotto interno lordo inferiore al 3,5%. Lo studio diffuso oggi dall’Ocse, che sostituisce l’abituale “Interim Outlook”, a causa dell’estrema incertezza causata dalla guerra, stima inoltre che se i prezzi del gas restassero ai livelli raggiunti all’avvio dell’invasione, l’impatto sull’Europa in termini di crescita e inflazione sarebbe ancora più pesante. I prezzi quel giorno sono saliti del 170% rispetto a gennaio, il doppio del livello che fa da base alle stime attuali. «Un ritorno persistente a prezzi di quei livelli aggiungerebbe 1,25 punti all’inflazione, portando l’impatto totale per l’Europa a oltre 3,25 punti», riducendo «la crescita europea di un ulteriore mezzo punto percentuale». L’Ocse ha anche valutato l’impatto di Russia e Ucraina in termini economici: messe assieme le due economie risultano relativamente piccole rispetto al Pil globale, pari al 2% circa, ma hanno una enorme rilevanza su una molteplicità di settori, in particolare materie prime. Russia e Ucraina assicurano circa il 30% delle esportazioni globali di grano, il 20% di mais, fertilizzanti chimici e gas naturale e l’11% sul petrolio, aggiungendo che le catene di approvvigionamento globali dipendono da Russia e Ucraina anche per diversi metalli.