La BCE adeguerà le decisioni alle ricadute della guerra

«Abbiamo deciso che, se le prospettive cambiano e le condizioni di finanziamento diventano incompatibili con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del 2%, siamo pronti ad adeguare la dimensione e/o la durata dei nostri acquisti. In questo modo, manteniamo aperta l’opzione di prendere qualsiasi misura necessaria se le conseguenze economiche della guerra dovessero aggravarsi e soffocare l’attuale percorso di ripresa», così la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, nel corso del suo intervento alla conferenza “The ECB and Its Watchers XXII”. «Tutte le nostre decisioni di politica monetaria – ha aggiunto -, nei prossimi mesi saranno necessariamente informate dalle ricadute economiche della guerra e dipenderanno dai dati». Lagarde ha poi ricordato che «l’economia dell’area dell’euro ha dovuto affrontare una serie di sfide negli ultimi mesi: la rapida ripresa economica dall’emergenza pandemica è stata accompagnata da costi energetici più elevati, vincoli dal lato dell’offerta e pressioni sui prezzi». «Ora – ha proseguito -, a causa della guerra, nel breve termine gli europei dovranno far fronte a un’inflazione più elevata e a una crescita economica più lenta. Di conseguenza, le sfide della politica monetaria stanno cambiando. E’ improbabile che torneremo alle stesse dinamiche inflazionistiche che vedevamo prima della pandemia». Di conseguenza, ha sottolineato, la BCE ha iniziato ad «adeguare le politiche in modo che, quando le condizioni necessarie sono soddisfatte, possiamo compiere ulteriori passi verso la normalizzazione delle politiche».