di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl

La preoccupazione per la tenuta socio-economica del nostro Paese, nonostante l’impennata dei prezzi di energia, carburanti e materie prime dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino e la richiesta di provvedimenti urgenti a sostegno di lavoratori ed imprese non sono elementi in contrasto con il doveroso impegno umanitario verso le popolazioni in difficoltà e con l’appello per una soluzione diplomatica che riesca a riportare la pace in Ucraina. Si tratta, piuttosto, di aspetti diversi, ma complementari, dello stesso problema. Ovvero le gravissime ripercussioni della guerra sui popoli europei, in prima linea quelli che affrontano il conflitto vero e proprio, gli altri in modo meno cruento, ma comunque allarmante, perché questa nuova situazione, se non adeguatamente affrontata, è in grado di generare nel resto d’Europa ed in particolare in Italia nuova povertà, disoccupazione, esclusione sociale, in un contesto già segnato dalla crisi Covid, non ancora terminata. Quindi da un lato è giusto e doveroso, ognuno in base alle proprie possibilità, l’impegno sul fronte della pace e dell’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra – noi dell’Ugl siamo stati sul confine tra Ucraina ed Ungheria, con una nostra delegazione accompagnata da Imre Palkoviks segretario del sindacato magiaro MOZs, per conoscere la macchina dell’accoglienza ungherese, va detto, molto ben organizzata – dall’altro non possiamo esimerci dal nostro ruolo primario, quello volto alla difesa dei lavoratori e dei cittadini italiani. L’allarme lanciato dal ministro Cingolani sul rincaro dei prezzi dell’energia – il costo del gas, ad esempio, aumentato in un solo anno da 30 centesimi ad 1,50 euro a metro cubo – ed anche, a detta dello stesso ministro, sulle speculazioni in corso, non può che imporci di chiedere al Governo di adottare al più presto misure veramente incisive al fine di sterilizzare gli aumenti smisurati dei prezzi energetici e combattere le speculazioni, con un decreto taglia-prezzi capace di fronteggiare i rincari su benzina e bollette e favorire l’erogazione di ristori ai settori più colpiti da questa ennesima grave crisi, a tutela di lavoratori e imprese, dall’altro di impostare una strategia a lungo termine in grado di garantire al Paese maggiore indipendenza su beni e materie prime fondamentali – l’energia in primis ma senza escludere il settore primario della produzione agricola – e canali di acquisto dall’estero differenziati, per avere maggiore sicurezza.

Buon compleanno, Italia!

Oggi, 17 marzo, ricorrono i 161 anni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia. Un giorno speciale in cui celebriamo la Costituzione, l’Inno e la Bandiera. In cui ricordiamo il tempo in cui la Penisola non era ancora un unico stato, le faticose conquiste necessarie a costruire l’Italia, il valore del nostro essere un’unica comunità di destino. Nella Giornata dell’Unità nazionale, come sindacato UGL, ribadiamo l’importanza di rafforzare i valori su cui si fonda la nostra Repubblica, in primis il diritto al lavoro, un presidio irrinunciabile a difesa della coesione sociale e dell’Unità del Paese.