Intervento del presidente ucraino al Congresso Usa. Secondo il Financial Times c’è una bozza di accordo di pace

«Noi viviamo l’11 settembre da tre settimane. Il nostro paese si è trovato nella peggiore guerra dalla seconda guerra mondiale». Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è presentato al Congresso statunitense durante il suo collegamento. Zelensky ha dunque chiesto più sanzioni contro Mosca: «L’Ucraina è grata agli Stati Uniti, ma vi chiedo di fare di più per fermare la macchina da guerra della Russia. Tutti i politici della Russia dovrebbero essere sanzionati, tutte le aziende americane devono lasciare la Russia. Una no fly zone non è troppo da chiedere, chiudete i porti americani alla Russia». L’intervento si è poi concluso con la standing ovation dei componenti del Congresso americano per il presidente ucraino, dopo la proiezione di un video sulla guerra. In questo senso, ancora oggi, le notizie non sono buone. Le truppe russe, infatti, stando ai media locali, hanno ucciso almeno 10 civili che erano in coda per il pane a Chernihiv, a nord di Kiev, vicino al confine con la Bielorussia. L’attacco sarebbe avvenuto nella mattinata di oggi, intorno alle 10. Per quanto sul campo si continuino a registrare morte e distruzione, la diplomazia continua il suo difficile lavoro. Le parti sono ancora lontane, ma su alcuni punti sembra che un compromesso sia possibile. Secondo il Financial Times ci sarebbe una bozza di accordo in 15 punti che prevede il cessate il fuoco se l’Ucraina dichiara la neutralità. Oggi il capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, ha dichiarato che Kiev starebbe valutando lo status di «neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito». In precedenza era stato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov a suggerire tale ipotesi. Ad ogni modo, qui sta la precisazione di Mosca attraverso Medinsky, «naturalmente le richieste di sanzioni reciproche tra Russia e Ucraina, e in generale tutta questa folle situazione legata a sanzioni economiche, che assomiglia più a una guerra economica contro la Russia, su vasta scale e senza precedenti, è uno degli argomenti chiave nei negoziati in ognuno dei nostri incontri». Intanto la Turchia – ha reso noto il ministro degli Esteri di Ankara, Mehvlut Cavusoglu, dopo l’incontro a Mosca con Lavrov – vuole ospitare un incontro tra i presidenti Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. Quest’ultimo, citato dalla Tass, è tornato a ribadire oggi che a subire «un vero genocidio» sono stati gli abitanti del Donbass, per otto anni. «Le truppe russe a Kiev non significano che vogliamo invadere l’Ucraina», ha ricordato in aggiunta il presidente russo, osservando poi che le sanzioni sono il frutto di una politica miope».Putin si è perciò detto disposto a discutere sulla «smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina».