Si registra un progressivo aumento delle donne consumatrici

In Italia, i consumatori a rischio sono otto milioni e 700 mila – il 22,9% degli uomini e il 9,4% delle donne con più di 11 anni – e oltre 64.500 sono le persone alcol-dipendenti prese in carico dai servizi alcologici. A riferirlo la Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol e problemi correlati, presentata nel corso della Conferenza Nazionale Alcol 2022, in corso dal 15 fino al 17 marzo, a Roma. Il rapporto ricorda che il consumo di bevande alcoliche rappresenta un grosso problema di salute pubblica, spesso con risvolti drammatici – in Europa, l’alcol è responsabile del 4% dei decessi – e che coinvolge anche il nostro Paese, ovviamente. Nessuna zona è immune, sebbene la quota più elevata di consumatori si registri nel Nord-Est (70,1%) e tra i maschi (Nord-Est 79,4%; Centro 78,1%; Nord-Ovest 77%), con il Centro-Nord che detiene anche la quota più alta di consumatori giornalieri (circa il 22%). L’analisi conferma poi un trend in atto da diversi anni: continua infatti a crescere il consumo di alcol occasionale e lontano dai pasti. Nel dettaglio, nell’ultimo decennio, si registra un progressivo aumento della quota di donne consumatrici, che passano dal 38,8% al 45,3% per il consumo occasionale, e quasi duplicano per il consumo fuori dai pasti, passando dal 14,2% al 22,4%. Per entrambi i generi, le fasce di popolazione maggiormente a rischio sono quella dei 16-17enni, che non dovrebbero consumare bevande alcoliche, e quella degli over 65 anni: quasi 800 mila minorenni – quella degli under 18 è l’unica fascia d’età dove la percentuale dei consumatori a rischio è più alta tra le donne – e 2,5 milioni di ultra sessantacinquenni sono consumatori a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate.