Il governo è al lavoro per varare una misura che riduca l’impatto dell’aumento del prezzo dei carburanti sulle tasche di cittadini e imprese

Un’accisa mobile. Questa è la misura che il governo starebbe studiando per contenere l’impennata dei prezzi dei carburanti – diesel e benzina –, registrata negli ultimi giorni, e che sta causando enormi problemi a cittadini ed imprese. Ad annunciarlo il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo nel corso di un’informativa al Senato. «C’è un problema di un incremento dei costi del Brent» e un problema del costo del gas e dell’energia che serve nelle raffinerie a trasformare «che impatta sul costo finale», ha spiegato il ministro, parlando ai parlamentari che, nei giorni scorsi, attraverso i rispettivi leader hanno chiesto a gran voce un intervento immediato del governo. Un intervento ci sarà, a breve, ha assicurato Cingolani, sottolineando che c’è «una diminuzione della disponibilità del diesel» mentre non ci sono problemi per la benzina. Sul gas, che l’Unione europea importa in grosse quantità dalla Russia, colpita dalle sanzioni europee: «L’Europa sta continuando a acquistare gas dalla Russia, che porta a pagamenti di circa un miliardo di euro al giorno. In un momento come questo ha un’implicazione oltre il settore energetico», ha concluso il ministro.