Istituito un Fondo ad hoc, ma è da valutare la congruità degli stanziamenti previsti

La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio COM (2021) 568 final istituisce il Fondo sociale per il clima. La decisione dell’Unione europea di perseguire obiettivi più ambiziosi, anticipando e rafforzando la riduzione delle emissioni di gas, ha effetti diretti sulle famiglie, in particolare quelle vulnerabili, sulle microimprese e sugli utenti dei trasporti, con una intensità variabile da Stato a Stato. Da qui, l’istituzione di un Fondo sociale per il clima, finanziato anche con una parte delle entrate derivanti dallo scambio di quote di emissioni. È ipotizzabile un sostegno temporaneo al reddito e misure e investimenti per ridurre nel medio e nel lungo periodo la dipendenza dai combustibili fossili, in particolare su mobilità, trasporti e edilizia. Nel contempo, i Paesi sono chiamati ad aggiornare i rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (Pnec). L’attuazione del Fondo sarà coerente con altri Fondi Ue per promuovere una transizione socialmente giusta e con altre misure volte a favorire la decarbonizzazione, compresi gli incentivi su caldaie e riscaldamento. L’idea di istituire un Fondo sociale per il clima è coerente con l’impostazione dell’intero pacchetto di interventi. La questione è però doppia. In primo luogo, l’ammontare delle risorse non è indifferente. In secondo luogo, è da capire come accompagnare la transizione. Corretto sostenere il reddito delle famiglie colpite dal caro energetico, oggi, e maggiormente a rischio nei prossimi anni, per le decisioni Ue di accelerare verso la riduzione delle emissioni. Stessa cosa vale, naturalmente, pure per le imprese. Molto, però, si gioca sulla capacità di accompagnare il cambiamento, attraverso la formazione e la riqualificazione del personale dipendente e quello non in servizio, ma potenzialmente occupabile, e con l’introduzione di incentivi monetari e fiscali, anche diversi dal credito di imposta, che è di difficile utilizzo da parte delle piccole e piccolissime imprese.