LA PREMESSA
La proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio COM (2021) 551 final è volta ad apportare delle modifiche alla precedente direttiva 2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione europea, della decisione (UE) 2015/1814 relativa all’istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell’Unione per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra e del regolamento (UE) 2015/757. Tale proposta si inserisce in quel percorso che è stato definito Green Deal europeo che ha, fra gli ambiziosi obiettivi quello di fare dell’Europa il primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050. L’Europa quindi prova a porsi come leader nella lotta agli effetti devastanti del cambiamento climatico. In piena pandemia da Covid-19, si è tracciato un percorso che avrà uno step già nel 2030: in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, si conferma l’impegno a contenere le emissioni. Il tetto è fissato al 55% in meno rispetto alle emissioni del 1990. A legislazione invariata, la riduzione sarebbe del 43% rispetto al 1990 e del 51% rispetto al 2005. La prospettiva è quindi quella di estendere le procedure di contenimento anche ad altri settori finora esclusi dai meccanismi UE ETS, come il settore marittimo, l’edilizia, trasporto stradale.

OBIETTIVI SPECIFICI
Nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55 %”, la presente proposta persegue i seguenti obiettivi specifici: 1) rafforzare l’EU ETS nel suo attuale ambito di applicazione al fine di fornire il contributo adeguato all’obiettivo generale di una riduzione di almeno 55 % delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990; 2) garantire una protezione efficace e continua dei settori esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, incentivando nel contempo la diffusione di tecnologie a basse emissioni di carbonio; 3) affrontare gli effetti distributivi e sociali di questa transizione; 4) garantire che i settori attualmente non inclusi dall’EU ETS contribuiscano in modo efficace sotto il profilo dei costi alle riduzioni delle emissioni necessarie, in particolare includendo le emissioni generate dal trasporto marittimo, dagli edifici e dal trasporto stradale nell’EU ETS e garantendo sinergie con altre politiche riguardanti tali settori; 5) rivedere il sistema di monitoraggio, comunicazione e verifica; 6) riesaminare la riserva stabilizzatrice del mercato in linea con il corrispondente obbligo giuridico e valutare la possibilità di apportare modifiche alla sua struttura, al fine di conseguire gli obiettivi giuridici della decisione relativa alla MSR e di far fronte a eventuali questioni che potrebbero sorgere.