Il presidente della Repubblica ha espresso un pensiero per le donne ucraine, «madri, lavoratrici, giovani colpite da una violenza inattesa, crudele, assurda»

Un «ingiustificabile conflitto». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commentando la guerra scoppiata in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, che prosegue ormai da oltre dieci giorni, in occasione della celebrazione al Quirinale della Giornata internazionale della Donna.
«La nostra responsabilità di cittadini, di europei, ci chiama oggi a un più forte impegno per la pace, perché si ritirino le forze di occupazione e si fermino le armi, perché sia ripristinato il diritto internazionale e siano rispettate le sovranità nazionali», ha aggiunto il capo dello Stato. Che ha espresso anche un pensiero per le donne ucraine, «madri, lavoratrici, giovani colpite da una violenza inattesa, crudele, assurda», che «partecipano coraggiosamente alla difesa della loro comunità». Oltre a condannare l’invasione e «l’indifferenza di fronte all’arbitrio e alla sopraffazione», definita «uno dei mali peggiori», Mattarella ha sottolineato che in ballo non c’è «solo la libertà di un popolo». In gioco c’è «la pace, la democrazia, il diritto, la civiltà dell’Europa e dell’intero genere umano». Secondo il capo dello Stato, «non è tollerabile – e non dovrebbe essere neppure concepibile – che, in questo nuovo millennio, qualcuno voglia comportarsi secondo i criteri di potenza dei secoli passati; pretendendo che gli Stati più grandi e più forti abbiano il diritto di imporre le proprie scelte ai Paesi più vicini, e, in caso contrario, di aggredirli con la violenza delle armi. Provocando angoscia, sofferenze, morti, disumane devastazioni. Va fermato – subito; con decisione – questo ritorno all’indietro della storia e della civiltà». Nei giorni immediatamente successivi all’invasione, i Paesi occidentali (inclusa l’Italia) hanno imposto sanzioni economiche durissime nei confronti della Russia, importante partner economico per molte economie europee, a partire da quella italiana, che pagano così alcune misure necessarie per aumentare la pressione sul Cremlino e indurlo a stoppare l’aggressione. Mattarella ha difeso la scelta del governo italiano: «Opporsi oggi a questa deriva di scontri e di conflitti comporta dei prezzi; potrebbe provocare dei costi alle economie dei Paesi che vi si oppongono ma questi sarebbero di gran lunga inferiori a quelli che si pagherebbero se quella deriva non venisse fermata adesso».