di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

La riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, con il superamento della cassa integrazione in deroga, rappresenta una occasione importante da cogliere per intercettare le esigenze delle piccolissime aziende e del personale da esse dipendente

Il 2022 si è aperto in maniera contrastante. Da una parte, la lenta, ma progressiva uscita dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 fa ben sperare; dall’altra, però, l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, unitamente al conflitto devastante fra Russia e Ucraina rendono tutto molto più difficile da interpretare. Il tutto, senza dimenticare che stiamo vivendo una transizione rapidissima, la più veloce della storia passata e recente dell’umanità, tanto che qualcuno già si spinge a parlare di industria 5.0, superando di slancio le mille discussioni che ci hanno accompagnato negli ultimi dieci anni sulla quarta rivoluzione industriale. In un tale scenario, le parti sociali sono chiamate a mettersi in gioco in maniera responsabile, cercando, ognuno per le proprie competenze, di accompagnare i propri associati. L’Ugl e FederTerziario, le parti istituenti di FondItalia, in queste settimane, stanno illustrando le principali novità contenute nella legge di bilancio, la quale, come noto, riforma gli ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro. il superamento della cassa integrazione in deroga, attraverso la previsione del versamento dell’aliquota contributiva da parte di tutti i datori di lavoro con almeno un dipendente (il precedente limite era fissato a cinque) apre nuove opportunità per il mondo della rappresentanza, sia sul versante dei lavoratori che delle imprese stesse. La vera sfida diventa, quindi, quella di fare la formazione che serve, quella capace di assicurare un miglioramento delle condizioni di occupabilità della persona, la produttività delle aziende e la competitività e la qualità dei nostri prodotti sui mercati internazionali.