Il presidente del Consiglio ha condannato duramente l’operazione militare russa contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia

«Un attacco contro la sicurezza di tutti». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha condannato l’azione militare russa contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia – la più grande d’Europa – che fortunatamente si è concluso senza scatenare un incidente nucleare. Adesso la struttura è sotto il controllo russo (si veda il Primo Piano). «L’Unione Europea deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei», ha aggiunto il premier a poche ore dal Consiglio Nato sulla guerra in Ucraina. «Come Nato siamo d’accordo per riportare Putin al tavolo, per raggiungere una soluzione diplomatica», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo da Bruxelles dove ha partecipato anche al G7 e al Consiglio affari esteri straordinario dell’Unione europea. Il titolare della Farnesina ha escluso categoricamente una «no fly zone» sui cieli dell’Ucraina «perché questo coinvolgerebbe direttamente la Nato nel conflitto e scatenerebbe un conflitto che avrebbe effetti devastanti su tutta l’Europa».