Alcune delle organizzazioni sportive internazionali hanno deciso diverse misure punitive contro lo sport russo

Invadendo l’Ucraina, un Paese sovrano e guidato da un governo eletto democraticamente e legittimamente dal popolo ucraino, il Cremlino ha scatenato la reazione dei Paesi occidentali. Oltre agli aiuti militari ed economici forniti a Kiev, nei confronti della Russia sono state così emesse delle sanzioni, alcune delle quali durissime e senza precedenti, per indebolire l’economia russa e convincere il presidente russo, Vladimir Putin, ad interrompere l’aggressione. Anche le principali organizzazioni internazionali sportive hanno preso una posizione netta, decidendo di escludere le rappresentative russe dalle rispettive competizioni. Tra i segnali più forti spiccano quelli arrivati dalla Fifa e dalla Uefa. La Russia – a proposito: l’Adidas ha sospeso oggi la collaborazione con la nazionale di calcio russa – non potrà partecipare al prossimo mondiale, in programma in Qatar, e non potrà ospitare la finale di Champions League a San Pietroburgo. Sospesi dai tornei Uefa tutti i club russi: a pagare il prezzo dell’invasione è stato così lo Spartak Mosca, unica squadra russa ancora in corsa in un torneo europeo, l’Europa League. Anche nel basket tutte le formazioni russe – Cska Mosca, Unics Kazan, Zenit San Pietroburgo e Lokomotiv Kuban – sono state sospese mentre la Federazione internazionale di Volley ha deciso che Mosca non ospiterà più i mondiali di pallavolo maschili in programma dal 26 agosto all’11 settembre.