Scuola, oggi studenti in piazza in 40 città italiane. Allarme bomba in una scuola di Napoli. A Torino e Milano tentati assalti all’Unione degli Industriali. Tra gli slogan, «no a una Scuola senza diritti e sicurezza»

Gli studenti delle superiori in tutta Italia sono tornati a manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro e per un esame di maturità diverso, con cortei in oltre 40 città e presidi. A Torino sono state occupate numerose scuole negli scorsi giorni e sempre nel capoluogo piemontese e a Milano sono stati tentati assalti alle sedi dell’Unione degli industriali territoriali. Alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. «Il ministro Bianchi continua a non ascoltarci – spiega l’Unione degli Studenti, che questa sera a Roma aprirà gli “Stati Generali della Scuola” -, persistendo in false promesse e non prendendo in considerazione la posizione degli studenti in merito alle problematiche vigenti nel sistema scolastico attuale, per questo abbiamo occupato decine di scuole in tutto il Paese e oggi torniamo nelle piazze». Il Laboratorio Studentesco minaccia: «Non ci fermeremo finché non cambierà». A Torino durante i tafferugli, davanti alla sede dell’Unione degli Industriali, un paio di uomini delle forze dell’ordine sono rimasti lievemente feriti. A Bologna, momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia. Dall’UdS di Napoli si chiede «una maggiore tutela della nostra salute all’interno delle scuole: in una situazione pandemica così delicata è necessaria, oltre alla sicurezza sanitaria, quella fisica, con maggiori investimenti sull’edilizia scolastica, e mentale, innanzitutto attraverso il rispetto delle nostre identità, con misure come le Carriere Alias». A Palermo, gli studenti la giudicano una «Scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo più», denunciando che i percorsi di Pcto sono di bassissima qualità, quasi mai utili alla formazione. A Milano a Piazza Affari, sede della Borsa, alcuni gruppi di studenti hanno lanciato uova e vernice rossa contro l’esterno delle banche Unicredit e JP Morgan. A Mestre «diciamo no ad una scuola che insegna ai giovani che è normale lavorare gratis, senza diritti e sicurezza». Gli slogan parlano chiaro – «Il vostro modello di scuola ci uccide», «La scuola dei padroni impiega gratuitamente studenti nelle aziende», «L’alternanza è sfruttamento», «Basta morire di scuola» – e al di là del fatto che siano “giusti” o meno, va detto che il binomio “Scuola e Sicurezza”, però, non può essere strumentalizzato né recepito soltanto dagli studenti, deve essere tangibile in tutti gli istituti e così anche nelle città in termini di ordine pubblico.