A rilevarlo un’indagine dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica di Cremona

Quattro italiani su dieci ritengono vicina la fine della pandemia. A rilevarlo è un’indagine dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica di Cremona, sottolineando che la percentuale di italiani per i quali «il peggio è passato» è decisamente più alta rispetto ad un anno fa: a marzo 2021 solo il 17% la pensava allo stesso modo. Inoltre un italiano su due sostiene che il Covid-19 sia meno pericoloso (a settembre 2021 era il 37% e a marzo 2021 era solo il 19% a pensarla così). Dal sondaggio – la rilevazione è stata realizzata coinvolgendo un campione composto da oltre 7.000 italiani – emerge un ottimismo diffuso: alla domanda «si ritiene preoccupato per la sua salute» ha risposto «sì» soltanto il 18% degli intervistati (vs. il 35% di marzo 2021). Non mancano comunque i timori legati ad eventuali nuove varianti del virus Sars-CoV-2, anche se tutto sommato non sono su livelli elevatissimi: a dirsi preoccupato è il 28% degli italiani. Il rischio contagio viene invece percepito come concreto da una quota più alta e pari al 38%, in aumento rispetto a settembre quando si era fermata al 26%. «Questo dato, che mostra quanto gli italiani si sentano a rischio contagio, è particolarmente rilevante oggi, in fase di allentamento di alcune restrizioni e nel quale si prospetta la fine dell’emergenza. Si tratta di evidenze importanti e rassicuranti perché indicano che gli italiani sono pronti e consapevoli a convivere con il virus, riappropriandosi di qualche libertà persa ma senza comportamenti superficiali», ha commentato la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi e della salute e direttore dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica. La ricerca è parte di un Monitor continuativo sui consumi alimentari e sull’engagement nella salute che rientra nelle attività del progetto CRAFT (CRemona Agri-Food Technologies) e di Ircaf (Centro di riferimento Agro-Alimentare Romeo ed Enrica Invernizzi).