I dati Bankitalia, stock in aumento di 105 miliardi rispetto ad un anno prima

Secondo le ultime rilevazioni della Banca d’Italia, nel 2021 il debito pubblico italiano si è attestato a 2.678,4 miliardi di euro: 105 miliardi in più rispetto ai 2.573,5 miliardi del 2020. L’incremento dello stock riflette sia il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (pari 92,1 miliardi) sia l’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (+5 miliardi, a 47,5), mentre gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione del cambio hanno complessivamente accresciuto il debito per 7,8 miliardi di euro. Per le amministrazioni centrali il debito è aumentato di 102,4 miliardi, raggiungendo i 2.591,1 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è lievitato di 2,6 miliardi, toccando i 87,2 miliardi di euro. Rimane stabile, invece, il debito degli Enti di previdenza. Parlando sabato al congresso dell’Assiom Forex di Parma, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, ha detto che «la marcata ripresa dell’economia è stata decisiva per interrompere l’aumento del rapporto tra debito pubblico e prodotto, che alla fine del 2021 potrebbe essere sceso su valori prossimi al 150%, da circa il 156%, un livello nettamente inferiore a quanto previsto all’inizio dello scorso anno e anche alle valutazioni ufficiali pubblicate in autunno». «In presenza di un saldo primario migliore delle attese ma comunque ampiamente in disavanzo – ha aggiunto Visco -, il calo del peso del debito rispetto al 2020 ha riflesso la forte differenza, negativa per oltre 5 punti percentuali, tra l’onere medio per interessi e la crescita nominale dell’economia».