Sforzi diplomatici per evitare una guerra tra Ucraina e Russia. Ma per John Allen, presidente del Brookings Institution e ex comandante delle forze Nato in Afghanistan, il conflitto «è per molti aspetti già iniziato»

Nello scenario tratteggiato da Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa Joe Biden, la Russia potrebbe lanciare l’offensiva questa settimana. Ma si continua a sperare nella diplomazia. Dana Spinant, vicecapo portavoce della Commissione europea, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, ha dichiarato oggi che si sta lavorando a «un vasto, robusto e ampio pacchetto di sanzioni, finanziarie e di altra natura, che introdurremo rapidamente contro la Russia se metterà in atto un’aggressione contro l’Ucraina» e che «saremo pronti ad attuarle rapidamente se sarà necessario». Notizia che fa il paio con la visita del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, oggi in Ucraina e domani al Cremlino per scongiurare l’escalation del conflitto e quindi di una guerra. Timori che si riflettono anche sui mercati: l’acuirsi delle tensioni geopolitiche e lo spettro di un’invasione russa dell’Ucraina ha aumentato il livello di volatilità, in un mercato già turbolento da inizio anno. ll Cboe Volatility Index (Vix), noto anche a Wall Street come l’indicatore della “paura”, venerdì è salito per la seconda sessione consecutiva, toccando il suo massimo dalla fine di gennaio. Oggi è sulla buona strada per replicare, quando si attesta poco sopra i 30 punti a 30,83 (+28,94%), in tempi “normali” il Vix viaggia sotto i 20 punti. C’è da dire però che quest’ultimo i 30 punti non sono il massimo in assoluto, visto che l’82,69 sono stati raggiunti nel marzo 2020, in piena prima ondata del Covid.
Fanno effetto, ma chissà se credibili, le parole dell’ambasciatore di Kiev nel Regno Unito, Vadym Prystaiko, per il quale l’Ucraina potrebbe rinunciare all’obiettivo di entrare nella Nato, se ciò potesse contribuire a evitare una guerra con la Russia e nonostante l’obiettivo di entrare nella Nato sia inserito nella Costituzione. Ma qualche esperto di Kiev sostiene, invece, che sarà difficile rinunciarvi.
La Russia, da parte sua, continua a pretendere dall’Occidente le risposte alle sue richieste sulle garanzie di sicurezza: così il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, secondo quanto riportato dalla Tass, a sua volta riportata da Adnkronos. Il ministero ha detto però che Mosca è più interessata alle risposte degli Usa rispetto a quelle della Nato, perché «tutti sanno chi svolge il ruolo più importante su tali questioni nel campo occidentale». Ma, secondo l’Ansa, lo stesso Lavrov avrebbe detto al presidente Vladimir Putin che ci sono «chance» di trovare un accordo con l’Occidente sull’Ucraina, nonostante il presidente russo abbia detto che «l’espansione della Nato verso Est è molto pericolosa». Nel frattempo, l’Ue si prepara ad accogliere in caso di flussi di rifugiati dall’Ucraina.