Ma Lavrov apre a chance di accordo con l’Occidente

L’espansione della Nato verso est «è infinita e molto pericolosa»: queste parole vengono attribuite al presidente russo Vladimir Putin dalla Tass, pronunciate, secondo l’agenzia, in un incontro con il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, sulle controrisposte da fornire agli Stati Uniti e all’Alleanza atlantica in merito alle garanzie di sicurezza chieste da Mosca. Putin avrebbe quindi aggiunto che questa espansione avviene «a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l’Ucraina». Non che la posizione russa sia una novità, anzi semmai conferma il punto su cui le parti, fin qui, non sono riuscite a trovare un accordo. L’ipotesi di ritrovarsi la Nato ad un passo dai propri confini è circostanza che viene percepita come un pericolo dalla Russia, questione su cui non vuole cedere. Tuttavia – riportano ancora le agenzie – Lavrov avrebbe riferito allo stesso Putin che ci sono chance di trovare un’intesa con l’Occidente sulla crisi ucraina. Ciò che spaventa i paesi occidentali è la possibilità di un imminente attacco – forse già mercoledì – ordinato da Mosca. Ma un alto funzionario dell’UE ha ammesso che ancora non è chiaro «se la decisione sia stata già presa dalla Russia o se Mosca stia bluffando». Da parte dell’Unione europea viene confermato il «supporto politico e finanziario». «Al 12 febbraio, il numero totale di truppe russe lungo i confini dell’Ucraina, comprese quelle in Bielorussia e nei territori occupati dell’Ucraina orientale e della Crimea, è di 87 gruppi tattici, circa 147.000 militari, compreso il personale aereo e navale», è la stima del Center for Defense Strategies ucraino, riportata dal Kyiv Independent.