Il presidente invita i cittadini americani a lasciare l’Ucraina

La crisi ucraina è al momento il dossier più spinoso. Molto più dopo che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha lanciato un allarme che scuote alleati e non solo: se americani e russi cominciassero a spararsi addosso, sarebbe una guerra mondiale. «Non è come avere a che fare con una organizzazione terroristica, abbiamo a che fare con uno dei più grandi eserciti del mondo, è una situazione molto differente e le cose potrebbero impazzire velocemente», ha spiegato a tale proposito il presidente statunitense in un’intervista alla Nbc. Fin qui la diplomazia non ha raccolto granché, le posizioni restano distanti e poco concilianti. Gli Stati Uniti temono che la situazione possa precipitare in qualsiasi momento, in particolare lo ha sottolineato il segretario di Stato, Antony Blinken, a proposito di un’eventuale invasione russa in Ucraina. Del resto le stesse preoccupazioni sono state espresse dal premier britannico, Boris Johnson, il quale nelle ultime ore ha incontrato a Bruxelles il segretario della Nato, Jens Stoltenberg. Quest’ultimo ha chiesto nuovamente al ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, di trovare una soluzione diplomatica, ma le trattative sono a un punto fermo. Un’ulteriore conferma è arrivata ieri, dopo il nulla di fatto tra lo stesso Lavrov e l’omologa britannica, Liz Truss, a Mosca. Biden, in ogni caso, nella medesima intervista ha invitato i cittadini americani presenti in Ucraina a lasciare il paese. «Se Putin è così sciocco da procedere, è abbastanza intelligente da non fare nulla che avrebbe un impatto negativo sui cittadini americani», ha tuttavia osservato.