Zelensky: «Forze al confine pressione psicologica»

Come da programma, Russia e Bielorussia hanno avviato oggi le esercitazioni militari congiunte, che avevano già suscitato preoccupazioni da parte dei paesi occidentali per il timore che Mosca possa a questo punto pianificare un’offensiva nell’ambito della crisi innescata con l’Ucraina. Il ministero della Difesa russo ha confermato in un comunicato l’inizio delle manovre in Bielorussia, denominate Union Resolve 2022 e previste fino al 20 febbraio, con lo scopo di esercitarsi su «soppressione e respingimento di aggressioni esterne». La reazione di Kiev non è tardata ad arrivare. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha infatti definito le esercitazioni una forma di «pressione psicologica». «L’accumulo di forze al confine – ha affermato a tale proposito – è la pressione psicologica dei nostri vicini. Oggi abbiamo abbastanza forze per difendere con onore il nostro paese». Anche la Francia, che negli ultimi giorni si è spesa con il presidente Macron per una de-escalation, ha espresso preoccupazioni. «Tutto ci lascia pensare che sia un gesto di grande violenza, che ci preoccupa», ha dichiarato il ministro francese degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, a proposito delle esercitazioni militari congiunte di Russia e Bielorussia. «C’è un’accumulazione di esercitazioni molto significativa, in particolare, alle stesse frontiere dell’Ucraina», ha aggiunto. Anche la ministra britannica degli Esteri, Liz Truss, la quale ha incontrato oggi a Mosca l’omologo russo Sergej Lavrov, ha osservato che l’Occidente non può ignorare lo schieramento di truppe russe e «i tentativi minare la sovranità dell’Ucraina».